Il servizio fotografico di matrimonio: un investimento per generare ricordi personali

Ognuno di noi fa le sue scelte in base ai propri gusti, preferenze, attitudini personali e priorità. Si tratti di un abito, un’automobile, un piatto al ristorante.., e così via.

Parlando di fotografia di matrimonio, la domanda che suggerisco a ogni coppia che si accinge a fare il grande passo è la seguente: vale la pena investire tempo e denaro per generare ricordi fotografici in sintonia con sé stessi, con la propria visione del mondo ed il proprio stile di vita?

La risposta ovviamente è personale.

Un ricordo è un ricordo

Esprimo subito un pensiero che credo non troverà d’accordo molti colleghi: per come la vedo io, che le foto faccia un fotografo professionista, un amico, un parente e che le faccia “belle” o meno, un ricordo è un ricordo.

Per il tuo matrimonio puoi fare certamente a meno di un fotografo professionista. Ti spiego perché.

Commissionare un servizio fotografico ad un professionista infatti, rappresenta un costo che si va ad aggiungere ad una lunga lista. Per cui tornando all’accenno iniziale a riguardo delle proprie priorità, se per voi le fotografie hanno un’importanza secondaria e se a ricordo del vostro matrimonio è sufficiente avere qualche istantanea, non ha senso perdere tempo a cercare, contattare e negoziare con numerosi fotografi e infine investire l’importo minore possibile, inevitabilmente sottraendolo ad altre forniture ritenute più rilevanti.

Il consiglio è quello di chiedere la disponibilità a scattare alcune immagini a un amico o un cugino appassionato di fotografia. Un’altra risorsa spesso sottovalutata è rappresentata dagli invitati che certamente scatteranno fotografie con i loro smartphones. Dopo la cerimonia potrete chiedere loro di inviarvi le fotografie oppure, se utilizzate Instagram, una buona opportunità per raccogliere agevolmente le immagini è quella di creare un #hastag dedicato alla giornata (tipo #nomisposiwedding o #inizialinomisposiwedding o qualcosa del genere) e successivamente raccogliere le foto grazie ad un aggregatore di contenuti. In questo modo avrete un numero di fotografie anche maggiore di quanto potreste immaginare.

A proposito di fotografia e social network in un paio di occasioni ho scritto su questo blog. Un post riguarda proprio “Instagram e fotografia di matrimonio”, in un altro “Come rendere il tuo matrimonio indimenticabile anche sui social media”, ho parlato di social media wedding. Per leggerli clicca sul titolo.

Per chi sceglie un fotografo professionista

Coloro che invece decidono di ingaggiare un fotografo professionista, si troveranno letteralmente davanti a loro un mare indifferenziato di proposte. Oggi infatti, l’offerta connessa alla fotografia di matrimonio è ampissima. Rispetto anche solo a pochi anni fa, le possibilità tra cui scegliere sono molto maggiori e di conseguenza aumentano le probabilità di trovare ciò che si sta cercando. Questo è senza dubbio positivo. Parallelamente però crescono anche le difficoltà a orientarsi e comprendere quale sia la proposta più adatta alle proprie esigenze.

In un contesto di questo tipo il pericolo più grande che corrono i futuri sposi è la confusione. Non ti nascondo che anche se sono un addetto ai lavori, facendo un giro sul web per dare un’occhiata allo “stato dell’arte” in questo settore, è veramente complesso riuscire a capire la differenza tra i vari fotografi in termini di approccio al racconto dell’evento, di stile fotografico, di percorso proposto alla coppia, di relazione con la coppia, di proposta commerciale, ecc.

Parlando ad esempio di stile fotografico, ovvero di un aspetto centrale trattandosi di immagini, ho notato che attualmente un numero crescente di operatori dichiara di proporre fotografie spontanee e un racconto che viene definito in “stile reportage”. A questo proposito potrei fare una serie di considerazioni rispetto al fatto che questo modo di raccontare l’evento preso a prestito dal fotogiornalismo, sia sempre più diffuso e diventato di moda a prescindere da un’effettiva presa di coscienza rispetto al linguaggio di cui è portatore e del cammino necessario per ottenere i risultati desiderati. Ma questa è un’altra storia.

Non approfondisco qui la riflessione perchè potrebbe portare lontano da quello che mi interessa in questo momento mettere in evidenza. Ovvero l’aspetto centrale sul quale, a mio avviso, un fotografo dovrebbe concentrare tutte le sue energie: offrire a ciascuna coppia più elementi possibili per aiutarli a rendersi conto in anticipo a quale professionista affidare il racconto fotografico del proprio matrimonio, ed evitare così una delusione.

Non crederesti a quante coppie sposate con le quali ho avuto occasione di parlare, ho sentito dire frasi tipo “riguardando le foto del nostro matrimonio non ci riconosciamo…”.

Per non scegliere “a scatola chiusa”: il metodo Slow Wedding Photography

A questo punto ti chiederai (giustamente): come faccio?

Come puoi immaginare mi sono posto anch’io questa domanda. Intanto, prima di proporti la mia risposta, ti segnalo una premessa per me fondamentale. Per come intendo il mio lavoro, anche se potrebbe sembrare strano, la realizzazione del servizio fotografico il giorno delle nozze rappresenta solo una piccola parte del mio lavoro, gran parte di esso infatti è dedicata ad ascoltare gli sposi, fornire loro informazioni e spunti (spero) utili, nonché creare un percorso condiviso durante il quale essere al loro fianco cercando di essere una guida affidabile a cui fare riferimento.

In proposito ecco un paio di argomenti sui quali ragionare:

1) il matrimonio è investimento emotivo ma anche di tempo ed economico.

Dopo aver preso la decisione di sposarsi inizia un periodo piuttosto lungo e articolato dedicato alla preparazione per fare in modo che tutto proceda come desiderato. Oltre agli elementi organizzativi entrano in gioco anche il fattore tempo e aspetti economici. Per quanto rigurda nello specifico il racconto fotografico del matrimonio, mi permetto di far riflettere sul fatto che quest’ultimo non rappresenta soltanto una voce di costo connessa a una prestazione di servizo ma un investimento su sé stessi e sulla creazione di ricordi in sintonia con il proprio modo di essere.

2) spesso le coppie si trovano di fatto a scegliere “al buio”.

Mi riferisco al fatto che molte coppie (anche perchè effettivamente finora non hanno avuto altre possibilità a loro disposizone) spesso prendono le loro decisioni soltanto in base alla visone di fotografie di altri sposi che gli vengono mostrate da noi fotografi. Benchè sia un buon punto di partenza, questo elemento da solo, non può fornire alcuna garanzia di ottenere lo stesso risultato. Per un motivo molto semplice: ogni coppia è diversa dalle altre e come tale unica. Per raccontare questa unicità occorre ogni volta conoscerla.

Dopo tutte le riflessioni che hai appena letto posso dirti molto sinceramente che ciò che a me sta più a cuore, il servizio più grande che posso rendere alle coppie che si rivolgono a me, è aiutarli a capire se potrò essere il fotografo “giusto” per loro. Solo in questo modo avrò fatto un buon lavoro per la coppia…, molto prima di aver preso in mano le fotocamere e scattato fotografie.

Come?

Grazie al Metodo Slow Wedding Photography” che ho ideato per supportare le coppie che desiderano dedicare tempo e cura al racconto fotografico del loro matrimonio, ad ottenere fotografie spontanee in cui riconoscersi e rivivere le emozioni di uno dei periodi più importanti della loro vita insieme.

Questo perché, credo fermamente che “Per le cose importanti vale la pena rallentare”.

Se vuoi capire meglio in cosa consiste il Metodo a cui ho appena fatto cenno, visita questa pagina