Fotografia di Matrimonio: reale o virtuale?

Oggi “viviamo” sempre più tempo online, in particolare sui social network e, all’interno di questo universo virtuale, desideriamo apparire al meglio di noi stessi, belli…, al massimo. 

Desideriamo apparire super fighi a qualsiasi costo, utilizzando fotoritocco, filtri e qualsiasi strumento messo a disposizione dalla tecnologia per edulcorare il risultato e raggiungere il proprio ideale di Bellezza (se ti interessa approfondire, a questo link trovi una riflessione in proposito di qualche tempo fa). In questo la fotografia ha un ruolo centrale. 

Questo naturalmente accade anche quando si parla più nello specifico di Fotografia di Matrimonio. Molte coppie che incontro infatti, mosse dal ragionevole e comprensibile desiderio di apparire al meglio di loro stesse, anche in occasione del grande giorno, mi chiedono di farli “venire bene” nelle fotografie, anche grazie all’aiuto di Photoshop.

Dopo averli ringraziati per la fiducia…:), condivido con loro alcune brevi riflessioni che ripropongo di seguito.

La fotografia non è la realtà ma…

Prima di arrivare al punto, ovvero provare a capire se e quanto la Fotografia può essere ancora oggi un baluardo a garanzia della realtà, ti chiedo la pazienza di seguirmi nelle prossime brevi riflessioni.

E’ ormai acquisito credo quasi da tutti, interessati o meno a temi fotografici, il fatto che la Fotografia non è la realtà. Mi spiego meglio…, rappresenta la realtà mediata dalla visione di colui che sta dietro la fotocamera, e ha comunque a che fare con essa…, nasce e non può prescindere da essa. 

Non è come, ad esempio la pittura che, con maggiore o minore creatività e abilità, può essere concepita e sviluppata dall’autore nella propria cameretta, dalla prima pennellata al quadro compiuto. Oppure, per fare un esempio letterario, come le appassionanti e avvincenti avventure di viaggio raccontate Emilio Salgari (per capirci le storie di Sandokan e dei pirati della Malesia), che sono frutto esclusivo di una grandissima e impareggiabile fantasia e capacità immaginativa e non testimonianza di esperienze vissute sul campo.  

A differenza delle due arti appena citate, la Fotografia, per concretizzarsi ha bisogno di quello che viene definito dai semiologi il “referente analogico”, ovvero della realtà con la quale ha un rapporto indissolubile.

Nonostante questo però, anche la Fotografia, come altri strumenti di comunicazione visiva, è potenzialmente manipolabile. In modo consapevole o meno e a prescindere dagli intenti più o meno nobili, chiunque scatti una foto, opera delle scelte: il punto di ripresa, l’obiettivo, il diaframma, il tempo di posa e tutte le altre risorse del linguaggio fotografico. Le scelte non si fermano soltanto alla fase di ripresa ma avvengono anche in camera oscura per mezzo di abili interventi manuali come le mascherature di determinate aree del fotogramma, oppure oggi al computer (camera chiara) grazie al fotoritocco, ai filtri e ai presets preconfezionati e pronti all’uso. 

Per non dilungarmi troppo in tecnicismi in questa sede poco utili, il punto credo risieda non tanto in quali e quante siano le possibilità a disposizione per “modificare” la realtà  (cosa che avviene sempre quando si utilizza uno strumento tecnico per raccontarla) ma piuttosto l’eventuale intento manipolatorio che sta alla base.

C’è un grande bisogno di realtà nella fotografia (di matrimonio)

Parlando con le persone ho la crescente sensazione (e come tale probabilmente mi sbaglio) che, mai come oggi, considerata la situazione sanitaria e sociale contingente, stia emergendo un desiderio piuttosto diffuso di autenticità. 

Questo accade anche quando incontro le coppie che mi chiedono di aiutarli a raccontare fotograficamente le loro nozze. Penso che il matrimonio abbia bisogno di un racconto fotografico “sincero”. Per sincero intendo un racconto sviluppato secondo linee narrative che mantengano un contatto con la realtà, che rendano visibili gran parte degli aspetti dell’esperienza della giornata della cerimonia all’opposto della messa in scena di situazioni pensate esclusivamente per sbalordire chi guarderà le fotografie e creare il cosiddetto effetto “Wow”. 

Un altro rischio che si corre ispirandosi troppo ad un immaginario diffuso che risponde a precisi riferimenti stilistici come ad esempio la posa, è quello di ottenere fotografie standard. Provo a fare un esempio. Se chiedo a varie coppie di assumere la stessa posa avrò come risultato immagini molto simili che raccontano poco o nulla di ogni specifica coppia. Se colgo invece ad esempio la reazione di stupore o disappunto di una sposa alla quale si è rotto un tacco o si è impigliato il velo in un ramo, oppure che rovescia il vino, sono certo che l’espressione sul suo viso e i suoi gesti non saranno paragonabili a quelli di nessun’altra sposa nella stessa situazione. Non so se ho reso l’idea… 🙂

Naturalmente è meglio che fili tutto liscio ma in caso non sia proprio tutto come immaginato, penso che i diversi momenti abbiano dignità di essere colti (anche quelli potenzialmente imbarazzanti o nei quali non si è “perfetti”) in quanto hanno il grande pregio e valore di rendere ciascuna coppia e il racconto della giornata, unici

Per concludere tornando al dualismo reale-virtuale, sono fiducioso che nonostante il crescente aumento delle possibilità di manipolazione, penso che la Fotografia, ancora oggi in un mondo sempre più virtuale, conservi la sua vocazione originaria: quella di dichiarare e certificare la realtà che sta raccontando.

Parlando di fotografia di matrimonio, aggiungo ho la sensazione che molte coppie che stanno pensando di sposarsi in questo periodo storico, abbiano un legittimo desiderio di essere protagonisti della propria vita ma maggiormente interessati a essere autentici, senza troppi trucchi…,  magari “imperfetti” e non belli a tutti i costi ma belli perché vivi e consapevoli. 

Per queste coppie, la Fotografia rappresenta ancora oggi una grande opportunità per raccontare la realtà di uno dei momenti più significativi della loro vita insieme.

Bene…, se sei arrivata/o a leggere fin qui, ne sono veramente molto felice e spero sinceramente che quanto hai letto possa essere in qualche modo di ispirazione.

Se desideri sapere come aiuto le coppie ad ottenere fotografie spontanee in cui riconoscersi e rivivere le emozioni di uno dei periodi più importanti della loro vita insieme, visita questa pagina.

Spero di conoscervi presto.