Fotografia di matrimonio: origini ed evoluzione di un linguaggio

Si dice che le prime immagini di matrimonio di cui abbiamo traccia siano quelle scattate in occasione delle nozze della regina Vittoria con Alberto di Sassonia che risalgono al 1840. Praticamente pochi anni dopo quella che viene ritenuta la prima fotografia scattata nella storia di questo mezzo di comunicazione, ad opera di Nicéphore Niépce che nel 1826 ha ritratto il paesaggio ripreso dalla finestra del suo studio a Le Gras.

Nel corso degli anni si sono succeduti una serie di sviluppi che hanno delineato la storia della fotografia sia da un punto di vista tecnico, estetico ed espressivo. Nelle righe che seguono ho tratteggiato a grandi linee e molto rapidamente, i confini di questo percorso con particolare attenzione alle implicazioni, strettamente connesse tra di loro, tra evoluzione tecnologica e linguistica.

Ecco quella che viene considerata la prima fotografia scattata nella storia.

Ed ecco uno scatto tra quelli che vengono considerati i primi nella storia di questo “genere” fotografico, tratto dal matrimonio della regina Vittoria con Alberto di Sassonia.

Cosa è successo fino ad oggi?

Dai primi scatti ad oggi sono trascorsi circa 192 anni e nel frattempo la Fotografia ha vissuto una serie di vicende e cambiamenti appassionanti, in alcuni casi vere e proprie rivoluzioni come nel caso del passaggio dal bianco e nero al colore, fino alla recentissima digitalizzazione della ripresa e dei processi di post-produzione.

Quest’ultima ha causato un terremoto nel settore, una vera e propria rivoluzione copernicana che ha messo in discussione una serie di certezze acquisite ed ha ridefinito i paradigmi fondanti di questa attività di rappresentazione del mondo che ci circonda. Questo tema ha aperto un dibattito di grandissima portata tra gli addetti ai lavori e meriterebbe di aprire un’ampia parentesi che, benché stimolante, in questa sede ahimè non è opportuno fare, pena perdere di vista il nostro intento iniziale.

Per tratteggiare comunque un rapidissimo percorso che porta fino ai giorni nostri senza scendere nei meandri di una ricostruzione storica, ma in grado di fornirci un quadro generale di riferimento, possiamo affermare che alle origini, la rappresentazione fotografica era condizionata dai limiti tecnici del mezzo. Alle origini infatti a causa delle emulsioni poco sensibili alla luce era necessario utilizzare tempi di esposizione lunghissimi che non permettevano di catturare scene di azione a cui oggi siamo così abituati.

Questo ha fatto si che per molto tempo, le fotografie ritraessero i soggetti essenzialmente in posa. Questa staticità ha caratterizzato per lungo tempo l’iconografia fotografica in tutti i suoi ambiti e naturalmente anche nell’immagine di matrimonio, almeno fino all’avvento delle prime fotocamere “portatili” intorno alla metà degli anni ‘20 del novecento, quando la Leica introdusse dispositivi di formato ridotto, più maneggevoli, leggeri ed in grado di offrire maggiore versatilità in relazione alle nuove esigenze di ripresa.

Sviluppo del linguaggio ed uso sociale della fotografia

Parlando di fotografia di matrimonio, vale la pena fare una piccola parentesi dedicata alla a quella che viene definita fotografia vernacolare ovvero connessa ad eventi di famiglia raccontati dai protagonisti stessi. Scatti della sfera personale, “domestici”, che ritraggono la vita paesana, di una comunità, feste familiari, di viaggi, di paesaggi e più in generale le foto ricordo che avevano spazio negli album di famiglia. Questi scatti scandivano i momenti chiave della vita ed il matrimonio era uno di questi.

Solo dopo la seconda Guerra Mondiale e la progressiva rinascita sociale culminata nel boom economico che seguì negli anni successivi, vi fu una crescente richiesta di fotografi durante gli eventi familiari che condusse ad un’istituzionalizzazione della figura del fotografo di cerimonia ed in particolare di matrimonio.

L’innovazione tecnologica ha portato con sé (come accade ancora oggi) un’innovazione nel linguaggio e dopo decenni di vicende altalenanti, a partire dagli anni ‘70, anche la crescente diffusione dei giornali con il loro stile di comunicazione hanno influenzato questo genere fotografico. Il racconto del matrimonio infatti è divenuto progressivamente più dinamico ed ha sempre più assunto i connotati di quello che viene definito reportage. Per essere precisi dovremmo dire fotoreportage, ovvero racconto di un evento per mezzo delle immagini.

Come avrete potuto rendervi conto, si tratta di argomenti molto interessanti oltre che appassionanti per chi fosse interessato ad approfondire. Chiedo scusa se ho trattato questi temi in superficie ma un articolo di un blog non può esaurirli neppure in minima parte. Quello che può certamente fare (ed è quello che spero) è suscitare curiosità ed offrire uno stimolo, a chi lo desiderasse, per accrescere le proprie conoscenze autonomamente.

Buone foto a tutti :).