Matrimonio sul lago di Como: Mara Cirillo destination wedding planner

L’ospite di oggi della nuova intervista della rubrica “I consigli per la Sposa” è Mara Cirillo, professionista che ho conosciuto durante una bellissima cerimonia in provincia di Varese di cui ha curato l’organizzazione. Il suo lavoro mi è piaciuto al punto da invitarla a raccontare la sua esperienza in questo blog.

Di seguito le sue considerazioni e consigli.

Buona lettura.

D: Ciao Mara, innanzi tutto grazie per aver accettato il mio invito a dare il tuo contributo ad arricchire questa nuova rubrica del blog dedicata dedicata alle spose che stanno organizzando il loro matrimonio. Inizio con una domanda relativa al contesto generale. Qual’è secondo te il significato del matrimonio oggi?
R: L’amore è un sentimento strano, vive di una profonda intimità eppure ha la “sfacciataggine” di volersi urlare al mondo ?. Del resto è l’Amore il più grande motore per ogni arte, poesia e musica incluse. Proprio per questo, il matrimonio oggi, a mio parere, si allontana in parte dal suo significato di rito sociale e si arricchisce nel desiderio di condivisione con le persone più care alla coppia.

D: Alla luce della tua esperienza, cosa è cambiato nel corso del tempo nel mondo del matrimonio?
R: Forse il cambiamento più importante sta nel fatto che il matrimonio sia sempre meno il momento dell’uscita dalla casa genitoriale. Gli sposi spesso arrivano da un percorso di convivenza e sempre più sono anche già genitori loro stessi. Parallelamente vi è una diminuzione della scelta di cerimonie religiose, a favore di quelle civili, e il numero crescente di cerimonie simboliche celebrate direttamente in location. Se invece ci riferiamo al mondo del matrimonio inteso come settore economico, sicuramente un cambiamento importante è la crescita esponenziale della figura della wedding planner: ricordo ancora le facce spaesate delle persone ai miei inizi quando dicevo cosa facessi nella vita, la risposta era sempre: “…e cos’è?”. Oggi è completamente diverso e quella della wedding planner è una figura conosciuta e riconosciuta.

D: Qual’è la tua visione personale di questo evento?
R: E’ una domanda semplice, che però non ha una risposta altrettanto semplice. Ho seguito più di 300 coppie in questi quindici anni, con ognuna di loro ho fatto un percorso, ognuna di loro mi ha dato una risposta alla tua domanda direttamente o indirettamente. Ho personalmente scritto e celebrato più di 50 cerimonie e quando devi scrivere la cerimonia di nozze devi riflettere e sentire. Ispirazione in questo sentire è sicuramente ciò che la vita mi propone: l’anno in cui ho aperto la mia agenzia di wedding planner corrisponde con l’anno in cui ho iniziato la convivenza con il mio compagno, immensamente arricchita dall’arrivo dei nostri tre figli. E’ molto difficile rispondere a questa domanda in poche righe, ci vorrebbero pagine. Non sono sposata. Credo nel matrimonio.

D: Quello della Wedding Planner è un ruolo centrale, di grande responsabilità nell’organizzazione di un evento così importante ed unico come il matrimonio, rispetto al quale le coppie di futuri sposi investono, oltre che denaro, grandi aspettative a livello emotivo. Quali sono, dal tuo punto di vista, le caratteristiche che fanno di una Wedding Planner una buona compagna di viaggio per le coppie che hanno intrapreso il loro percorso verso il giorno delle nozze?
R: Sicuramente deve esserci un’empatia tra la coppia e la Wedding Planner, che è un po’ il presupposto fondamentale perché ogni professionista ha una propria cifra stilistica, un proprio modo di essere da cui non può prescindere e questo deve corrispondere agli sposi. Poi credo che però sia veramente importante la professionalità e la competenza, purtroppo in questo momento c’è un po’ di entropia nel settore e credo che gli sposi debbano fare un piccolo sforzo e non fermarsi solo ad una buona immagine di presentazione (purtroppo spesso artefatta) ma testare il reale know-how del professionista. Perché su progetti “semplici” può essere meno impattante, ma su produzioni più importanti le capacità professionali sono discriminanti.

D: Dopo anni di lavoro come fotografo, mi sono reso conto che, per aiutare ogni singola coppia nel percorso di avvicinamento al giorno del matrimonio, metto in campo una serie costante di risorse. Tra queste, quella centrale è la creazione progressiva di una relazione con i promessi sposi, ogni volta diversa ed unica. Rispetto al tuo lavoro hai individuato elementi che caratterizzano il tuo rapporto con le coppie?
R: Io cerco di lavorare in grande sinergia con le coppie, perché credo che una wedding planner non debba togliere agli sposi il piacere di vivere appieno il momento unico della preparazione del matrimonio. Cerco di essere per loro una guida sicura, coinvolgendoli molto però nelle scelte, raccontando loro il perché preferisca proporre un elemento rispetto ad un altro, ascoltandoli. Dico sempre ai miei sposi che io devo metterli nella posizione confortevole di poter fare scelte consapevoli, non devo scegliere per loro. Poi con ogni coppia è diverso, rispetto molto gli spazi che loro decidono di darmi, non amo essere invadente. Anche quando devo forzare un po’ la direzione perché è necessario farlo per la buona riuscita dell’evento, lo faccio sempre dandone motivazione. Il tutto in un rapporto molto informale, con pennellate di ironia…, perché è un po’ il mio modo di essere.

D: Ho provato per un attimo a mettermi nei panni di una Wedding Planner che si trova quotidianamente a gestire numerosissime relazioni professionali che implicano il fatto di conoscere a fondo i desideri di ogni coppia ed ogni singolo fornitore per proporre il più adatto alle loro esigenze. Se ne hai riscontrate, quali sono le caratteristiche comuni alle coppie che ti scelgono per organizzare il loro matrimonio e quali quelle dei collaboratori che scegli per aiutarti a soddisfare al meglio i desideri dei futuri sposi?
R: Per quanto riguarda i miei collaboratori, seppur molto diversi, il tratto necessariamente comune, oltre ovviamente all’alta professionalità nel proprio ambito, è l’affidabilità. Nel proporli io mi metto in gioco direttamente e devo avere fiducia completa in loro. Un altro elemento che io considero sempre nel valutare i miei collaboratori è il rapporto qualità/prezzo, trovo che sia una forma di rispetto nei confronti dei miei clienti. Ovviamente un’utilitaria non può costare come una Ferrari e se voglio una Ferrari devo mettere in conto di volerla anche pagare, ma non sono disposta a pagare un’utilitaria al costo della Ferrari. Per quanto riguarda il tratto comune alle coppie che mi scelgono…sono ognuna diversa dalle altre…ma sicuramente in comune hanno tutte l’essere le migliori! ?

D: Nel tuo percorso professionale, c’è un aneddoto in particolare che desidereresti raccontare?
R: Ci sono tanti momenti che ricordo con molto affetto…non saprei…quello della sposa che mi ha incontrata in una esposizione e dopo avermi scambiato per una flower designer mi ha detto con sufficienza “a me non serve la wedding planner” e dopo cinque minuti mi aveva ingaggiata (siamo tutt’ora amiche)? Oppure un matrimonio che è terminato con una scazzottata tra due amici e uno di questi è finito in un laghetto mentre scappava verso il parcheggio? O quando per una sposina turca abbiamo visitato tutte le location più esclusive di Costiera Amalfitana, Capri, Puglia, Toscana, Lago di Como e Venezia…in una settimana! Per poi scegliere, sulla fiducia, la prima location che io avevo individuato per loro a Roma? O quella di quella sposa che durante il primo appuntamento, mentre io spiegavo il mio modo di lavorare rivolgendomi con lo sguardo maggiormente a lei (normalmente la sposa è più partecipe nelle scelte estetiche e di dettaglio del matrimonio), mi ha interrotta e mi ha detto: “Non mi guardare, è lui la Sposa!”. Faccio un lavoro meraviglioso.


D: Infine, pensando ad una coppia in procinto di sposarsi, hai qualche consiglio per loro?

R: Godetevi appieno l’intera organizzazione senza lasciare che l’ansia da prestazione prenda il sopravvento. Scegliete con grande cura i professionisti che vi seguiranno nel grande giorno, piuttosto siate puntigliosi nella scelta, e poi affidatevi a loro. Quando scegliete la location mettete sul piatto della bilancia anche l’opzione pioggia, perché questo vi eviterà grandi ansie sotto data ed infine siate personali nelle scelte del vostro matrimonio…, i vostri ospiti lo sentiranno.

 

Bene,.., anche oggi siamo giunti al termine dell’intervista! Spero ti abbia in qualche modo ispirato e fornito spunti di riflessione per la preparazione del tuo matrimonio. Se desideri conoscere meglio Mara e il suo lavoro, troverai maggiori info sul suo sito web a questo link.

Se sei una Wedding Planner e desideri anche tu avere uno spazio su questo blog per parlare ai futuri sposi della tua visione del matrimonio, scrivimi all’indirizzo info@silviomassolo.com.

Se invece sei una futura sposa e desidereresti conoscere le domande più efficaci da porre al fotografo di matrimonio per ottenere le informazioni più utili per organizzare al meglio il servizio fotografico che hai sempre desiderato, ho preparato la guida gratuita Cosa chiedere al fotografo di matrimonio”. Puoi ottenerla visitando questa pagina.

Buona lettura e buoni preparativi.

Un saluto e…, alla prossima!